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Afghanistan: 12 operatori di Medici Senza Fronitere uccisi sotto i bombardamenti Nato

Afghanistan: 12 operatori di Medici Senza Fronitere uccisi sotto i bombardamenti Nato
Autore: Ufficio Stampa Medici Senza Frontiere
Data: 03/10/2015

Comunicato Stampa inviato alla nostra Redazione da MsF

Afghanistan: operatori MSF uccisi e ospedale parzialmente distrutto a Kunduz

Kabul/Roma 3 ottobre 2015 – Nella notte di sabato 3 ottobre, alle 2.10, il centro traumatologico di Medici Senza Frontiere (MSF) a Kunduz è stato colpito più volte da pesanti bombardamenti ed è stato gravemente danneggiato.

Tre operatori di MSF sono rimasti uccisi e di oltre 30 non si ha ancora notizia. L’equipe medica sta lavorando senza sosta e sta facendo tutto il possibile per la sicurezza dei pazienti e dello staff dell’ospedale.

“Siamo profondamente scioccati dall’attacco, che ha ucciso nostri colleghi e pazienti, e compromette gravemente la situazione sanitaria a Kunduz” ha detto il dr. Bart Janssens, direttore delle operazioni di MSF.“Non conosciamo ancora l’esatto numero delle vittime. La nostra equipe medica sta fornendo primo soccorso e trattando i pazienti e gli operatori MSF rimasti feriti, mentre si prende cura delle vittime. Esortiamo tutte le parti a rispettare la sicurezza delle strutture e del personale sanitario.”

Da quando lunedì sono scoppiati i combattimenti, MSF ha curato 394 feriti. Al momento del bombardamento di stamattina nell’ospedale c’erano 105 pazienti, le persone che li accudiscono e oltre 80 operatori nazionali e internazionali di MSF.

La struttura di MSF è l’unica struttura del suo genere in tutto l’Afghanistan nord-orientale e fornisce trattamenti per salvare arti e vite. I medici di MSF trattano tutte le persone secondo i loro bisogni medici e non fanno distinzioni in base a etnia, credo religioso o affiliazione politica.

AGGIORNAMENTO AFGHANISTAN h. 12:18 - gli operatori morti sono 9

MSF: “TUTTE LE PARTI IN CONFLITTO AVEVANO LE COORDINATE DELL’OSPEDALE”

MSF condanna nel modo più assoluto il terribile bombardamento che ha colpito l’ospedale dell’organizzazione a Kunduz, coinvolgendo staff e pazienti. MSF vuole chiarire che tutte le parti in conflitto, comprese Kabul e Washington, erano perfettamente informate della posizione esatta delle strutture MSF  - ospedale, foresteria, uffici e unità di stabilizzazione medica a Chardara (a nord-ovest di Kunduz). Come in tutti i contesti di guerra, MSF ha comunicato le coordinate GPS a tutte le parti del conflitto in diverse occasioni negli ultimi mesi, la più recente il 29 settembre.

Il bombardamento è continuato per più di 30 minuti da quando gli ufficiali militari americani e afghani, a Kabul e Washington, ne sono stati informati. MSF chiede urgentemente chiarezza per capire esattamente cosa sia successo e come sia potuto accadere un evento di questa gravità.

AUMENTANO LE VITTIME: SONO 9 GLI OPERATORI DECEDUTI

È con grande tristezza che confermiamo la morte di 9 operatori MSF durante il bombardamento di questa notte all’ospedale di MSF a Kunduz. L’ultimo aggiornamento parla di 37 feriti, tra cui 19 membri dello staff MSF. Alcuni dei feriti più gravi sono in corso di trasferimento in un ospedale a Puli Khumri, che dista 2 ore di auto. Di molti pazienti e staff non si hanno ancora notizie. L’impatto di questo terribile bombardamento sta diventando più chiaro e i numeri continuano a crescere.

Aggiornamento delle 19:30

L’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) condanna nel modo più assoluto il terribile bombardamento aereo del proprio ospedale a Kunduz, Afghanistan, avvenuto stanotte. Dodici operatori di MSF e almeno 7 pazienti, tra cui 3 bambini, sono stati uccisi; 37 persone, tra cui 19 operatori di MSF, sono rimasti feriti. Per MSF questo attacco rappresenta una grave violazione del Diritto Internazionale Umanitario.

Tutti gli elementi in questo momento portano ad attribuire i bombardamenti alle forze della Coalizione internazionale. MSF chiede alla Coalizione un resoconto completo e trasparente sui bombardamenti effettuati a Kunduz sabato mattina. MSF chiede inoltre un’investigazione indipendente per garantire la massima chiarezza e trasparenza.

“Questo attacco è ripugnante ed è una grave violazione del Diritto Internazionale Umanitario” ha detto Meinie Nicolai, presidente di MSF che oggi si trova in Italia. “Chiediamo alle forze della Coalizione completa trasparenza. Non possiamo accettare che questa terribile perdita di vite umane venga liquidata semplicemente come un ‘effetto collaterale’.”

Dalle 2.08 alle 3.15 di questa notte, il centro traumatologico di MSF a Kunduz è stato colpito da una serie di bombardamenti aerei a intervalli di circa 15 minuti l’uno dall’altro. L’edificio centrale dell’ospedale – che ospita l’unità di cura intensiva, le sale del pronto soccorso e il reparto di fisioterapia – è stato colpito ripetutamente in ognuno dei raid aerei, mentre gli edifici circostanti sono stati per lo più risparmiati.

“Sono cadute le bombe e abbiamo sentito l’aereo che virava” ha detto Heman Nagarathnam, responsabile dei programmi di MSF nell-Afghanistan del nord. “C’è stata una pausa, poi altre bombe. E questo è succeso più e più volte. Quando sono riuscito a uscire dal mio ufficio, l’edificio principale dell’ospedale era avvolto tra le fiamme. Chi poteva ha corso fino ai due bunker dell’edificio per cercare riparo. Ma i pazienti che non potevano scappare sono morti bruciati nei loro letti.”

Il bombardamento è stato perpetrato nonostante MSF avesse fornito (l’ultima volta il 29 settembre) le coordinate GPS dell’ospedale agli ufficiali militari e civili Afghani e della Coalizione, per evitare che venisse colpito. Come è prassi ordinaria nei contesti di guerra, MSF aveva comunicato la posizione esatta dell’ospedale a tutte le parti del conflitto.   

Subito dopo l’attacco, l’equipe di MSF ha cercato disperatamente di salvare la vita dei colleghi e dei pazienti feriti, allestendo una sala operatoria di fortuna in una stanza risparmiata dai bombardamenti. Alcuni dei feriti più gravi sono stati trasferiti in un ospedale a Puli Khumri, a due ore di auto di distanza.

“Oltre ad aver provocato la morte dei nostri colleghi e pazienti, questo attacco ha privato la popolazione di Kunduz della possiblità di accedere alle cure nel momento in cui ne hanno maggiormente bisogno” ha aggiunto Nicolai. “Ancora una volta, chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare i civili, le strutture sanitarie e lo staff medico, come prescritto dal Diritto Internazionale Umanitario.”

Da quando sono scoppiati i combattimenti lunedì, MSF ha trattato 394 feriti. Al  momento dell’attacco aereo nell’ospedale c’erano 105 pazienti insieme alle persone che li accudivano, oltre a più di 80 operatori internazionali e nazionali di MSF. MSF esprime sincere condoglianze alle famiglie e agli amici dei propri operatori e pazienti che hanno tragicamente perso la vita in questo attacco.

MSF ha iniziato a lavorare in Afghanistan nel 1980. A Kunduz, come nel resto del paese, operatori nazionali e internazionali lavorano insieme per garantire la migliore qualità dei trattamenti. MSF supporta il Ministero della Salute nell’ospedale Ahmad Shah Baba, nella zona orientale di Kabul, la maternità Dasht-e-Barchi nell’area occidentale di Kabul e al Boost Hospital a Lashkar Gah, provincia di Helmand. A Khost, in Afghanistan orientale, MSF gestisce un ospedale specializzato in maternità. MSF lavora in Afghanistan esclusivamente grazie a fondi privati e non accetta finanziamenti da nessun governo.





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